Albachiara
Anima fragile
Asilo Republic
Basta poco
Blasco Rossi
Brava
Canzone
C'è chi dice no
Come nelle favole
Colpa d'Alfredo
Come vorrei
Ci credi
Cosa vuoi da me
Cosa succede in città
XI Comandamento
...così senza parole
Credi davvero
Delusa
Deviazioni
Dimentichiamoci questa citta
Domenica lunatica
Ed il tempo crea eroi
Fegato spappolato
Gioca con me
Gli angeli
Gli spari sopra
I soliti
Ieri ho sgozzato mio figlio
La noia
La verità
L'amore L'amore
Liberi liberi
Non appari mai
Portatemi Dio
Quante volte
Qui si fa la storia
Rewind
Ridere di te
Sally
Se ti potessi dire
Siamo soli
Siamo solo noi
Sono ancora in coma
Sono innocente ma...
Stupendo
T'immagini
Ti prendo e ti porto via
Un gran bel film
Una canzone d'amore buttata via
Una canzone per te
Va bene...va bene così
Vita spericolata
Trentatrè anni di musica di Vasco Rossi, da Vasco Jam a Vaskomplotto.
Era il lontano 1977 e nei negozi approdava il primo 45 giri di Vasco Rossi, “Jenny / Silvia”. Noi eravamo solo degli adolescenti e Vasco ci ha saputo conquistare piano piano, con l’uscita dei suoi primi LP, da “Ma cosa vuoi che sia una canzone” fino al boom di “Bollicine” nel 1983. In quegli anni Vasco aveva già fatto i suoi primi concerti all’estero. Ovvero in Svizzera, per la precisione ad Ascona, in una discoteca che non esiste più e il cui nome suona oggi quasi profetico: “Le stelle”. Ovvero il firmamento dove Vasco sarebbe approdato pochi anni dopo. Alcuni di noi erano lì a cantare insieme a lui le sue canzoni fin dai primi concerti. Eravamo in pochi la prima volta, ma Luca Q., che ha creduto in lui molto prima di tanti altri, l’ha invitato una seconda volta a distanza di pochi mesi. Ed eravamo molti di più. E ancora di più la volta successiva, questa volta a Bellinzona, in una palestra stracolma. Di Vasco ci affascinava tutto. Il ribelle, quello che se ne fregava di tutto e di tutti, lo scavezzacollo ma soprattutto il rocker, il comunicatore. Quello che con poche frasi riusciva ad arrivarti sempre al cuore, allo stomaco e al cervello.
Ed era il 1984 quando alcuni ragazzi decisero di dedicargli una tribute band, la Vasco Jam. Sono passati esattamente 30 anni da quel giorno e la formazione ha subito alcuni cambiamenti, ma da qual giorno è sempre e costantemente rimasta attiva, esibendosi principalmente in Svizzera e facendo cantare a tutti le sue canzoni. La prima formazione, in assoluto la prima “tribute band” di Vasco di tutti i tempi, composta da Ivan Maggini alla voce - Donato Pelloni alla chitarra - Michel Pfiffner alla seconda chitarra – Gilberto Caretti alla batteria - Umberto Riedi al basso e Werner Walther alle tastiere, è nata grazie all’idea di Ivan e Donato di partecipare ad un concorso Svizzero per band emergenti a Bienne, concorso che poi hanno vinto aggiudicandosi il primo premio in assoluto a pieni meriti.
Era un gruppo agli albori composto da 6 amici con una tecnica musicale lontana da quella odierna ma già grintosa e con le idee in chiaro. Caricati da quel primo successo la Band iniziò ad aggiungere brani al repertorio e a perfezionarsi iniziando una lunghissima ed immensa serie di concerti nel nostro Cantone, in Svizzera e in Italia, attirando concerto dopo concerto un pubblico sempre più numeroso.
Negli anni ad avvenire la formazione del gruppo subì innumerevoli cambiamenti di musicisti annoverandone più di una trentina fino agli anni odierni delineando definitivamente la notorietà del gruppo che ad ogni apparizione riesce a proporre uno spettacolo Rock grintoso e di alta fedeltà presenziando a tutti gli appuntamenti più importanti del panorama musicale. Svariate centinaia di concerti che li portano fino alla fine dell’anno 2016 dove il fondatore del gruppo Donato “Peavy” Pelloni crea una nuova Band, la Vaskomplotto che annovera nelle file tutti ex musicisti che resero grande la Vasco Jam, prefiggendosi di proporre un repertorio ancora più Rock e con brani che riportano agli albori della carriera del grande Rocker di Zocca.
Donato"Peavy" Pelloni, classe 1961, tanta voglia di fare ma anche tanta voglia di schivare quello che si può, per spiegarmi meglio mi è stato chiesto di scrivere la mia autobiografia e dopo aver stabilito che ciò comportava della fatica ho deciso di pubblicare quello che un giornalista scrisse un po’ di tempo fa su di me. Della vicenda musicale di Donato “Peavy” Pelloni molti sanno ma pochi sanno tutto. Prima del 1986, da autodidatta che si era quasi convinto di non aver talento, un quinquennio di esperienze con i “Butterfly” (cofondati; linea di tendenza tra “Deep purple” e“ Van Halen”), l'esordio al “Sementina rock” del 1981, una trentina di concerti e poi l'uscita perché... “da un lato erostufo, e dall'altro sapevo che, per produrre musica tua e perportarla oltre certi confini, bisogna adattare la propria vita aquesto scopo, ed in tutto. E ciò non mi andava; dunque, lasciai ilgruppo”. Passaggio ad altra formazione, anche questa costituita sui due piedi: i “Purple Tessin jam”, tanti brani dagli amati “Deeppurple” in principio, poi anche dai “Rainbow” di Ritchie Blackmore (che dei “Deep purple” era il chitarrista) e dai “Whitesnake” di David Coverdale (idem dai “Deep purple”, ma come voce). Nei “Purple Tessin jam”, poi semplificati in “Purplejam” (“Nome meno crucco...”) e capaci di conquistarsi buon apprezzamento di critica e di pubblico tra Svizzera ed Italia, un incontro notevole tra diverse sensibilità e da luoghi distinti:locarnesi soprattutto, un luganese, uno zurighese, infine un vallerano. Più Ozzy Osbourne, naturalmente: non il folle fenomeno dei “Black Sabbath”, ma un pastore tedesco in perenne frenesia e che, come ricordò Donato Pelloni in una confessione autobiografica, letteralmente impazziva di gioia alla parola “Legno”. Non tutti manifestavano eguale entusiasmo: il simaptico Ozzy, su quell'ordine, partiva alla carica e demoliva mobili, divani ed interi locali (barcompresi). Giunseil 1984, e fatale fu un nuovo incontro - il rapporto di amicizia era rimasto intatto, di collaborazioni forse nessuno dei due aveva più parlato - con Ivan Maggini. Discorso di massima: nessuno ti viene adire di interrompere il percorso con i “Purple jam” (che ineffetti proseguirono per qualche tempo), ma vorremmo andare a Bienne perché lì c'è un “festival” imperdibile, facciamo gruppo?Gruppo formato: i due citati, più qualche elemento dei “Butterfly”,sbarcarono sulle rive del lago nel Canton Berna portando con sé un pacchetto di brani da Vasco Rossi, conosciuto alle nostre latitudini già dai tempi delle sue esibizioni (1977 e dintorni, auspice il purtroppo scomparso “promoter” Luca Quattrini) alle “Stelle” di Ascona; 14 le formazioni giunte da ogni angolo della Svizzera, si imposero gli... avventizi dalla “Sonnenstube”. Al ritorno, tanti concerti di nuovo con la “Purple jam” e, a fianco, il lavoro di costruzione di una nuova “band”, al punto che Donato Pelloni si trovava a volte in ciclo continuo sul palco nei concerti cui prendevano parte l'uno e l'altro gruppo. I nomi, più o meno sempre gli stessi: Ivan Maggini voce, Donato Pelloni chitarra solista, Michel Pfiffner chitarra acustica, Gilberto “Gibi” Caretti batteria, Werner Walther tastiere. Le date, nella memoria, tendono a perdersi e ad incrociarsi: formalmente si può dire che la “Vasco jam” viene costituita nel 1984 (ed è la prima “tribute band” in assoluto tra quelle dedicate al“rocker” di Zocca), che almeno due dei suoi membri avevano acquisito l'impronta concettuale nel 1977, e che l'espressione materiale - il confronto ed il dialogo con il pubblico - assume consistenza dal 1986, con una tappa proprio alle “Stelle” diAscona. Nell'arco di 30 anni, movimenti di ogni genere nella compagine: primo subentrante, dicono le carte, fu Tobias “Toby” Barthelmes (tastiere, per Werner Walther); contestualmente l'arrivo di Mosé Rossi, al basso. Anche qui, nomi che la scena continua aproporre sotto altre insegne, vedasi il caso di Tobias Barthelmes e di Gilberto Caretti approdati in tempi più recenti all'apprezzabile elettro-rock degli “High pigeons”; una trentina in tutto, a conti fatti, saranno quanti possono rivendicare la presenza sotto i colori della “Vasco jam”. Breve pausa poco prima del 1999,riformulazione con i due cofondatori affiancati da Gabriele “Lele” Pozzi, Vinicio Grandi, Roberto Baccalà, Leo Schena più una voce femminile; a ridosso del 2003, il ritiro di Ivan Maggini (voce diventerà Alain Scherrer) e, dunque, al solo Donato “Peavy”Pelloni il compito di rimanere come testimone del percorso. Svariate centinaia di concerti che li portano fino alla fine dell’anno 2016dove il fondatore del gruppoDonato“Peavy” Pelloni crea una nuova Band, la Vaskomplotto che annovera nelle file tutti ex musicisti che resero grande la Vasco Jam, prefiggendosi di proporre un repertorio ancora più Rock e con brani che riportano agli albori della carriera del grande Rocker di Zocca.
Comincia a suonare il basso in adolescenza come autodidatta, spinto dalla passione per la musica e da un gruppo di amici che già suonavano in alcune band giovanili.
Le prime esperienze sono state in gruppi locali che proponevano musica propria, prima suonando rock per poi passare al punk, facendo diversi concerti a feste e piccoli open air.
Dopodiché ha militato per qualche anno nelle file degli Slurp, diventati poi Area14, insieme a Mauro, con i quali ha suonato in tutto il Ticino a diversi Open air, partecipando anche ad alcuni concorsi.
Contemporaneamente entra a far parte degli Scribble, band metal d’autore con tendenze al progressivo, spinto anche dall’ esigenza di musica più potente.Comincia un progetto alternativo, grazie anche all’ incontro con Stefano, i Powerglide, gruppo tutt’ora attivo.
... biografia in lavorazione
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Nato a Locarno il 28 luglio 1983, all’età di 9 anni inizia a suonare la chitarra da autodidatta.
Dopo alcuni anni trascorsi per lavoro in svizzera e all’estero, nel 2008 torna in Ticino e si iscrive alla Rock Guitar Accademy di Milano dove studia per diversi anni con il maestro Antonio Cordaro.
La sua prima band arriva nel 2009, i “Powerglide”, cover hard rock del Locarnese, e per un breve periodo suona anche con i “Sour Mash” tributo Green Day.
Nel 2011 viene chiamato a partecipare attivamente alla realizzazione del nuovo album di Roy (pubblicato poi nel 2014) come arrangiatore e co-compositore dei brani.
Attualmente, oltre a "Vaskomplotto" e "Powerglide", è ufficialmemte anche chitarrista dei “Black Jam“ ( tributo Pearl Jam) e i “Wood” (cover acustico).
La sua storia musicale comincia militando in alcuni gruppi luganesi per poi approdare sulle rive del Verbano e qui, con l’amico Pelloni, fondare i Purple Tessin Jam con i quali suona un po’ ovunque nel cantone.
Nel 1990 la crisi e l’abbandono della pratica di picchiatore di pelli e la lunga pausa fino al ricongiungimento con strumento e … Pelloni dopo sette anni un
matrimonio e due figlie; siamo nel 1997 e Mauro subentra a Robi nella Vasco Jam per i seguenti 3 anni.
Negli anni 2000 si dedica ad un progetto di musica d’autore con Michel e gli Slurp (ora Area 14).
Dopo alcuni anni lascia la band per ritrovare la musica degli anni ’70 ’80 con gli Stepping Out nei quali milita fino al 2015.
Parallelamente (siamo nel 2010) dopo la morte di Steve Lee entra a far parte di un progetto di Tribute band ai Gotthard con un gruppo chiamato Master of Illusion ed insieme ad amici dell’asse Verbania-Domodossola si esibisce in vari locali e prestigiosi open air del cantone e della vicina penisola. Con i Master of Illusion ha occasione di suonare con artisti del calibro di Nicolo Fragile (ex collaboratore di Vasco e Gotthard), Judit Emerline, Igor Gianola (Alto Voltaggio, ex Gotthard, ex Udo) e Vic Verget alla manifestazione Steve Lee & Friends e partecipare come ospite d’onore al Rock’n’ Bonsai davanti agli stessi Gotthard, organizzata dalla famiglia del compianto frontman.
Nel frattempo lascia gli Stepping Out per aggregarsi ai Powerglide band Hard & Heavy e con i quali suona tuttora.
A metà del 2017 parte pure con un progetto acustico, ma questa è un’altra storia...
Tutto comincia in una spericolata sera di carnevale, la nota tribute band Vasco Jam suonava in un locale, e lui, spinto dagli amici e grazie alla disponibilità della band, canta la sua prima canzone (vita spericolata). Fu così che inizia una divertente avventura come special guest durante i numerosi concerti della Vasco Jam per 7 anni.
Ma la musica era già entrata a far parte della sua vita all'età di 14 anni, dove i primi contatti con le note arrivarono suonando il basso, per poi lasciar ben presto spazio alla chitarra, con la quale poi suonerà per diverse cover band come i Red Ramar (punk), Slang Machine (pop rock), Sour Mash (Green Day tribute band).
Nel 2010 decide di buttarsi in un nuovo progetto tutto suo, per 4 anni si allontana dalle note del Blasco per scrivere le sue di note, musiche e canzoni che, con la collaborazione Claudio Mozzanini, Tobias Barthelmes, Ivan Bassetti e Stefano Raffanini, nel 2014 vengono pubblicate sul suo primo album da solista, intitolato “Sono fatto così”.
Da li a poco ecco arrivare la chiamata di Donato “peavy” Pelloni, storico chitarrista fondatore della Vasco Jam, il quale gli propone di diventare il cantante di quella che sarà la nuova tribute band di Vasco Rossi.
Nascono così i Vaskomplotto, e con loro una nuova divertente avventura fatta di passioni, palchi, luci, adrenalina...ma soprattutto sempre e solo musica.
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